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Le conifere : leggende, usi e ricette con oli essenziali

Dicembre è il mese più buio dell’anno, un periodo che ha avuto un significato profondo in diverse culture ed epoche storiche. I Romani, ad esempio, festeggiavano a cavallo del solstizio i Saturnali: queste feste in onore di Saturno o Kronos, dio del tempo e dell’immortalità, durante i quali si creava un’atmosfera collettiva di euforia simile a quella natalizia.
Saturno, il pianeta da cui Dicembre è segnato, è un pianeta ambivalente, governal’inizio e la fine delle cose. Maschile, freddo e arido, è conosciuto come mietitore, saggio e iniziatore. Non a caso Dicembre è il mese della potatura delle piante, conclude l’anno ma contiene in sé già tutte le premesse, i desideri ed i semi dell’anno nuovo.
Il nostro corpo vive questo periodo di freddo e mancanza di luce con uno stress intenso ed con un conseguente abbassamento delle difese immunitarie, una tendenza alla malinconia e alla tristezza.

Le conifere, in particolare il Pino Silvestre e l’Abete Bianco, sono piante che possono esserci d’aiuto durante questo mese. Il loro olio essenzialerivitalizza corpo e mente, potenzia la risposta immunitaria e ripulisce gli ambienti dai batteri normalmente presenti. Esse crescono in climi freddi, resistendo al vento e alle intemperie:ci restituiscono la forza di un guerriero, la freschezza e la libertà di una vetta.

Reumatismi, dolori e cervicale
2 o 3 gocce di Pino Mugo in un olio di mandorle dolci combattono attivamente dolori e reumatismi.

Un rito rivitalizzante
La ricetta: 3 cucchiai di sale, due di olio di oliva, 10 gocce di Pino e 10 diEucalipto, 20 minuti di tempo, una vasca o una doccia.
Immergiti in una vasca di acqua calda in cui avrai versato il composto per ricaricare mente e corpo, sentirti tonico e più tranquillo.
Nella doccia il composto può essere utilizzato anche come scrub depurativo per il corpo.

Una curiosità: l’abete, albero di Natale
L’Abete è da sempre considerato una pianta magica, uno strumento di comunicazione tra il cielo e la terra, e raffigura la voglia dell’uomo di andare alla ricerca del suo “io” interiore e la voglia di aprirsi alla propria parte spirituale. Per gli antichi Celti era l’albero divino protettore del giorno di Yule, che altro non è che il Solstizio d’inverno. Così come per i  Celti, per tutti i popoli dell’Europa Settentrionale esisteva un legame tra l’Abete e il solstizio. Nel Medioevo i contadini avevano l’usanza di portare a casa un abete per addobbarlo e decorarlo, conferendogli il significato di “albero di luce”-

Maestoso sempreverde, è legato a qualità solari e alla dicotomia tra vita e morte: la sua presenza rassicurante nella lunga notte nordica aveva la valenza simbolica di qualcosa di profondamente vitale, che vince ogni forma di sterilità. I suoi ampi rami offrono protezione ai piccoli animali di montagna.

Un saluto alto e profumato,

Barbara Pozzi e staff Olfattiva*

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