Cosa sono?
Il termine mellifero deriva dal latino Mellìferum, che produce o porta (férum) il miele (mel).
Le piante così definite producono infiorescenze ricche di nettare e con caratteristiche molto gradite agli insetti impollinatori, quali fioritura molto abbondante o profumo intenso.
Perché è importante seminare piante mellifere
Le api sono le regine fra gli insetti impollinatori: il loro andirivieni da una infiorescenza all’altra consente la fecondazione delle piante e la loro riproduzione, in un perfetto equilibrio che garantisce un beneficio a tutti gli attori coinvolti. Sono inoltre di vitale importanza per l’equilibrio dell’ecosistema e per la crescita di molte colture, essenziali anche per l’uso alimentare umano.
Purtroppo l’inquinamento, i cambiamenti climatici, le sempre più frequenti ed estese monocolture e il dilagante uso di pesticidi stanno riducendo drammaticamente il numero delle api, mettendo a rischio questo lavoro insostituibile.
Da qui l’importanza delle piante mellifere, per aumentare la disponibilità di nettare necessario alla loro sopravvivenza.

Come seminare il mix
Il mix di semi può essere seminato in campo aperto, ma anche in comodi vasetti da tenere in balcone. Sarà sufficiente riempirli di terriccio universale e porre i semi ad una profondità di circa mezzo centimetro.
E’ importante assicurarsi che il terreno resti sempre umido: nei mesi primaverili dunque basterà innaffiare una volta a settimana, per poi intensificare la frequenza fino all’estate piena, quando sarà necessario garantire acqua ogni giorno.
Alcune piante hanno una rapida germinazione, e spunteranno già dopo 5-6 giorni dalla semina; per altre si dovrà attendere anche 20 giorni: la Natura insegna la pazienza ed il valore dell’attesa.
Quando le piantine saranno cresciute, se troppo fitte sarà opportuno procedere con il diradamento, spostandone alcune in altri vasetti, così da garantire a ciascuna di essa lo spazio sufficiente per lo sviluppo.
Al termine della fioritura, non buttare il terriccio: non tutti i semi trovano immediatamente le giuste condizioni di germinazione, e potrebbero farlo l’anno successivo.
Le piante del mix, germinazione e fioritura
Calendula – Calendula officinalis
Annuale, biennale. Germina facilmente e fiorisce quasi tutto l’anno.
Grindelia – Grindelia robusta
Perenne. Fiorisce dal secondo anno, da luglio fino ai primi freddi. Germina facilmente.
Borragine – Borago officinale
Annuale, con fioriture primaverili. Si dissemina facilmente.
Nigella – Nigella damascena
Annuale. Fiorisce in giugno/luglio. Si dissemina facilmente.
Facelia – Facelia tanacetifolia
Annuale. Fiorisce fra giugno ed agosto. Si dissemina facilmente.
Senape gialla – Senapis alba
Annuale. Fiorisce fra aprile e giugno. Si dissemina facilmente.
Salvia olandese – Salvia ostriesfiesland
Perenne. Fiorisce fra maggio e giugno ed in alcune annate con una seconda fioritura in autunno. Germina in circa 20 giorni.
Melissa – Melissa officinale
Perenne. Fiorisce fra giugno e luglio; in alcune annate con una seconda fioritura in autunno. Non sempre germina con facilità.
Timo – Thymus vulgaris
Perenne. Fiorisce in maggio-giugno. Germina bene.
Santoreggia montana – Satureja montana
Perenne. Fiorisce fra luglio e agosto. Lenta a germinare.
Issopo – Hyssopus officinalis
Perenne. Fiorisce in giugno con una seconda fioritura in agosto/settembre. Germina facilmente.
Issopo anisato – Agastache anethiodora
Perenne. Fiorisce in giugno-luglio. Germina facilmente.
Ginestrino – Lotus corniculatus
Perenne. Fiorisce fra giugno ed agosto. Buona germinabilità.

Come utilizzare le piante del mix
Calendula – Calendula officinalis
Fiore del sole per eccellenza, la Calendula vanta una lunga tradizione erboristica grazie alle sue proprietà diaforetiche (favorisce la sudorazione), emmenagoghe (stimola la mestruazione) e antispasmodiche.
Può essere utilizzata sotto forma di infuso o macerato oleoso (oleolito): in quest’ultima forma ha spiccate proprietà lenitive e trova largo impiego per tutte le problematiche della pelle (abrasioni, irritazioni, eczemi…).
L’infuso, preparato con 5 grammi di fiori in 100 grammi di acqua distillata è utile anche per impacchi agli occhi infiammati.

Borragine – Borago officinale
Stimola la crescita delle fragole e tiene alla larga i bruchi dalle piante di pomodoro.
Grazie all’alta concentrazione di minerali, la cenere ottenuta dalla combustione degli steli secchi costituisce un ottimo concime ecologico.
Le foglie crude, il cui sapore ricorda il cetriolo, se raccolte durante l’estate possono essere utilizzate in cucina per insaporire insalate, erbe lessate, minestre.

Melissa – Melissa officinale
Le foglie fresche insaporiscono insalate, minestre, carne e pesce e sono ottimi ingredienti per la preparazione di dissetanti acque aromatiche. A tal fine sarà sufficiente aggiungere ad un litro di acqua qualche fogliolina ben lavata e lasciare riposare per almeno 4 ore. E’ possibile aggiungere all’acqua anche fettine di limone e altre officinali (rosmarino, menta piperita etc…).

Timo – Thymus vulgaris
Tradizionalmente utilizzato in cucina, come insaporitore di carne e pesci, l’infuso delle sue foglie è un efficace disinfettante sia della bocca mediante gargarismi, sia di ferite o piaghe. A tal fine lasciare in infusione da 3 a 6 grammi di foglie per 100 grammi di acqua bollente.
Lasciando in infusione 9 grammi di foglie per 100 grammi di acqua bollente, si ottiene un buon rimedio tonificante da aggiungere all’acqua del bagno, particolarmente adatto ai convalescenti.

Santoreggia montana – Satureja montana
La farmacopea popolare suggerisce la preparazione dell’infuso con 2-3 grammi di foglie per 100 grammi di acqua bollente, da utilizzare per gargarismi contro il mal di gola, bagni rinforzanti, bagni antireumatici, frizioni contro la caduta dei capelli, lavaggi per ferite e piaghe.

Issopo – Hyssopus officinalis
Per preparare l’infuso di Issopo sarà sufficiente lasciare riposare 4-5 grammi di foglie in 100 grammi di acqua. Da utilizzare per gargarismi, cicatrizzare ferite, in caso di distorsioni e per lavaggi di bellezza al viso.

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