Juniperus Communis
Depurativo, fortificante, stimolante. L’ olio essenziale di Incenso è estratto dalle bacche, con profumo fresco, fruttato e balsamico, è un concentrato di forze vitali.
Metodo di estrazione: Distillazione in corrente di vapore
Parte della pianta estratta: Bacche
Principi attivi: pinene, mircene, canfene, candinene, borneolo
L’azione stimolante del Ginepro “riscalda” la volontà, scioglie le inibizioni delle persone più timide, aumenta la sicurezza in caso di paura. Dona dinamismo e “ripulisce” le situazioni stagnanti, aiutando a ritrovare la determinazione e vedere nuovi sviluppi. Favorisce chi desidera svincolarsi dall’oppressione di un pensiero negativo, da un eccesso di senso di colpa o da ricordi spiacevoli.
Antireumatico, antiartritico, diuretico, antisettico, espettorante, tonico del sistema nervoso, stimolante, antispasmodico, cicatrizzante, sudorifero, digestivo, astringente, depurativo, drenante, antiparassitario.
In diffusione ambientale:
Espettorante, è indicato in caso di tosse e malattie da raffreddamento. Rinvigorente, può essere utilizzato negli ambienti in cui si necessiti di una mente fresca e lucida. Depura e deterge l’aria.
Viso:
Il Ginepro svolge un’azione depurativa, è indicato in caso di eccesso di sebo e acne. Può essere aggiunto al detergente o al tonico per il viso, utilizzato all’interno di vapori.
Massaggio:
Astringente e antispastico, l’olio essenziale di Ginepro ha un grande potere depurativo e diuretico. È una delle piante drenanti più utilizzate, favorisce lo smaltimento delle tossine metaboliche: indicato in caso di sovrappeso, ritenzione idrica, cellulite. Attiva la circolazione sanguigna, contribuendo all’eliminazione degli edemi e a un miglioramento in caso di insufficienza circolatoria degli arti. Antireumatico, trova indicazione in casi di accumulo di acido urico, contratture e dolori muscolari.
È usata fin dall’antichità presso diverse culture per scopi propiziatori e terapeutici: si riteneva che proteggesse dalle malattie, dai serpenti e dagli spiriti maligni. Gli antichi Egizi lo utilizzavano nei riti funebri per la conservazione dei cadaveri. Rientra tra quelle che i Greci e i Romani definivano piante atra, ovvero piante funerarie che estendevano la loro influenza oltre il visibile: trovava luogo nelle cerimonie, nei riti propiziatori e negli incantesimi d’amore. In seguito, il Ginepro entra a fare parte anche della tradizione cristiana: pare che la croce di Cristo sia stata costruita proprio con il suo legno. Durante le epidemie, all’interno degli ospedali francesi, fino al XIX secolo si eseguivano fumigazioni di Ginepro per prevenire il contagio. Il suo legno, inattaccabile per i tarli, era un pregiatissimo materiale da costruzione.