Myrtus communis
L’olio essenziale di Mirto ha profumo fresco, intenso, balsamico. Viene estratto dalle foglie della pianta, che preferisce luoghi freschi ed ombrosi e in primavera si riveste di bellissimi fiori candidi.
Metodo di estrazione: Distillazione in corrente di vapore
Parte della pianta estratta: Foglie e rametti
Principi attivi dell’olio essenziale: Mirtenolo, geraniolo, linalolo, pinene, canfene, 1-8 cineolo, acetato di mirtenile
Varietà e chemiotipi: Chemiotipo a cineolo, Chemiotipo a acetato di mirtenile
Leggi l’articolo: Che cos’è il chemiotipo?
Il Mirto rappresenta l’amore in tutte le sue forme, da quello coniugale a quello fraterno. Amica dello spirito, questa pianta veniva coltivata nei giardini dei monasteri. Il suo profumo crea armonia interiore, è particolarmente adatto ai periodi di cambiamento, quando si ha bisogno di chiarire le idee e pacificare l’animo. È simbolo della vitalità: anticamente si pensava che nel suo tronco scorresse la gioia, con i rami di Mirto si segnavano i bambini appena nati e il cuore degli sposi, per propiziare una vita ricca di amore.
Tonificante, espettorante, mucolitico, antisettico, diuretico, antispasmodico, antireumatico, decongestionante venoso e linfatico.
In diffusione ambientale:
È ideale nel trattamento delle affezioni respiratorie grazie alla sua azione mucolitica, espettorante e antispasmodica. Il suo profumo è meno pungente rispetto ad altri oli essenziali balsamici, per questo motivo viene gradito anche da coloro che non amano particolarmente gli odori canforati.
Massaggio, unzioni e frizioni:
Decongestionante e astringente, limita la tendenza alla vasodilatazione negli arti inferiori: per questo motivo è indicato per massaggi drenanti (diluizione in olio vegetale).
Viso:
Nel corso del Medioevo l’acqua aromatica di Mirto (o idrolato) veniva definita “Aqua Mirabilis” o “Acqua degli Angeli” ed era utilizzata per purificare il viso, ridurre l’eccesso di sebo e migliorare l’incarnato. Questa indicazione rimane tutt’ora pienamente confermata: l’olio essenziale di Mirto tonifica la pelle e ne riduce l’untuosità. Può essere utilizzato all’interno di una crema neutra o di una maschera.
Molte figure femminili della mitologia greca contengono all’interno del loro nome la radice della parola Mirto: Myrtò, Myrine, Myrtilla, Myrsyne. Anche in altre culture antiche ritroviamo la stessa associazione al femminile: presso i Romani Afrodite, presso gli Etruschi la divinità Turan. Simbolo di vitalità, amore, purezza e ricchezza di affetti, questa pianta veniva utilizzata per cingere il capo degli sposi durante i riti nunziali, tanto da guadagnarsi il nome di Myrtus Coniugalis. Roma era considerata la città del Mirto poiché si riteneva che fosse stata costruita su una coltivazione dell’arbusto profumato: veniva piantato nei luoghi pubblici affinché Venere potesse infondere i suoi influssi di pace e amore. Utilizzata anche come pianta funebre, si riteneva che il Mirto accompagnasse i defunti, simboleggiando la vita nell’aldilà.